L’insieme di tre opere compone l’allestimento: chi guarda la vetrina si tuffa dentro un mondo di acqua, tra riflessioni personali e tematiche ambientali.
Oh, piove!
La prima opera è un'installazione, che abbraccia tutta la vetrina: le gocce scendono dappertutto, esattamente come fa la pioggia quando cade dal cielo. In relazione agli ormai tangibili effetti del cambiamento climatico, l'installazione, oltre ad avere una funzione puramente decorativa, vuole essere un buon auspicio affinché ricominci a piovere. Il titolo è ispirato alla canzone Piove di Jovanotti, che recita così:
Tu che credevi che oramai le tue piantine
Si eran seccate e non sarebbero cresciute più
Hai aspettato un po', ma senti come piove
Sulla tua testa, senti come viene giù
Non eri tu che ormai ti eri rassegnata?
E che dicevi che non ti saresti più innamorata
La terra a volte va innaffiata con il pianto
Ma poi vedrai, la pioggia tornerà
Oh, piove, senti come piove
Riflesso di noi
L’opera propone allo spettatore due possibilità di interpretazione. Una prima interpretazione mostra il riflesso dell’acqua, rappresentato simbolicamente dai colori e dalle forme dell’opera. Una seconda interpretazione coinvolge lo spettatore in una dimensione più intima con l’acqua, ricordandogli che il proprio corpo è composto principalmente di acqua. La componente chimica più cospicua in assoluto del corpo umano è infatti l’acqua, che rappresenta circa il 70% del peso totale. Il noi del titolo rimanda ad una dimensione cosmica, in cui ognuno è allo stesso tempo individuo e cittadino del mondo. Noi tutti abbiamo bisogno della stessa sostanza che permette la vita e che è intrinsecamente parte di noi: l’acqua.
Casualmente acqua
La vita dell’essere umano sulla Terra è data da un insieme di circostanze, forse casuali, che hanno portato alla conformazione attuale del pianeta e allo sviluppo di diverse forme di vita. Uno degli elementi fondamentali per la sopravvivenza delle specie animali e vegetali (come ad esempio la pianta del riso) è l’acqua. L’opera vuole simboleggiare una superficie di acqua: la tecnica del rovesciamento casuale del colore sulla tela è espressione proprio della casualità con cui si è formata la vita sulla Terra. L’opera comunica inoltre la caratteristica effimera della vita dell’uomo, ponendo l’accento sull’importanza che ha l’acqua come elemento necessario per la sopravvivenza.