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Laboratorio Da che prospettiva guardi?15 dicembre 2022, Verona
Il laboratorio Da che prospettiva guardi? è stato progettato e messo in pratica nell'ambito di un corso proposto nel biennio di Atelier Direction - Mediazione culturale dell'arte. Dopo aver presentato il nostro portfolio artistico, noi alunni ci siamo riuniti in piccoli gruppi casuali.Il compito assegnato era quello di proporre un laboratorio che unisse tutti gli elementi propri della ricerca artistica di ogni componente del gruppo. Così, io Clelia e Sabrina ci siamo lanciate in questa nuova sfida, cercando disperatamente di unire l'attenzione verso le architetture ed i colori, tipici di Sabrina, la creazione di sculture con materiali poveri, caratteristica di Clelia, e l'uso della fotografia o creazioni digitali, tratto che distingue i miei lavori.
Dopo un intenso lavoro di gruppo, è arrivato il giorno di mettere in pratica il laboratorio, proponendolo ai nostri compagni di corso. La prima fase prevedeva un momento di ispirazione nella struttura dell'Accademia di Belle Arti di Verona: i ragazzi e le ragazze hanno scattato una fotografia ad un elemento architettonico che richiamava la loro attenzione.
Dopo un intenso lavoro di gruppo, è arrivato il giorno di mettere in pratica il laboratorio, proponendolo ai nostri compagni di corso. La prima fase prevedeva un momento di ispirazione nella struttura dell'Accademia di Belle Arti di Verona: i ragazzi e le ragazze hanno scattato una fotografia ad un elemento architettonico che richiamava la loro attenzione.
La seconda fase si è svolta nell'aula in cui solitamente partecipiamo alle lezioni. Lì i nostri compagni si sono dedicati alla libera creazione di una scultura, usando i materiali a disposizione -carta, colla, colori e cotone- che rappresentasse il luogo dell’Accademia selezionato da loro tramite le foto.
Lo scopo principale era quello di soffermarsi maggiormente sui luoghi in cui il partecipante è solito passare del tempo e che fanno parte della sua routine, per cogliere nuovi dettagli e significati. In questo modo inoltre, il partecipante è stato coinvolto in un ragionamento sulla relazione che egli ha con gli spazi dell’ambiente in cui studia e che fanno parte della sua vita.
Sono rimasta molto colpita e sorpresa dai risultati: è affascinante notare come dagli stessi materiali di partenza ognuno poi si esprima ed interpreti il mondo a modo suo.
Ed è questo che amo dell'arte: mi ricorda che non esiste il bello o il brutto, l'abile o il disabile, il giusto o sbagliato. Tutti abbiamo qualcosa da dire e l'arte ci permette di esprimerci liberi da ogni vincolo e senza ricorrere all'uso della parola.
Ed è questo che amo dell'arte: mi ricorda che non esiste il bello o il brutto, l'abile o il disabile, il giusto o sbagliato. Tutti abbiamo qualcosa da dire e l'arte ci permette di esprimerci liberi da ogni vincolo e senza ricorrere all'uso della parola.
Scorri le foto per vedere i risultati.
Farò tesoro di questa esperienza, che mi ha permesso di sperimentare per la prima volta l'ideazione e la conduzione di un laboratorio creativo.
Al prossimo laboratorio!
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