La fotografia Punctum presenta letteralmente una “luce nel buio”. La scena notturna è stata catturata nel giardino dell’artista e ritrae l’unica luce visibile in quel momento: una lucciola. È un piccolo puntino di un colore indefinito tra il verde e il giallo. Nonostante sia quasi impercettibile, quella minuscola sorgente di luce è invece il punto centrale dell’opera e si fa portavoce di un messaggio implicito. Ogni individuo nel corso della propria vita affronta paure, dubbi, incertezze, pensieri negativi ed eventi funesti. È necessaria soltanto una piccolissima “luce”, come un aiuto, una parola di conforto, per alimentare la speranza e credere che, perseverando, la luce sovrasterà il buio. Allo stesso modo, lo spettatore che osserva la fotografia, perso in mezzo a tutto quel buio e quel nulla, si concentrerà solamente su quel minuscolo bagliore, per trovare una via d’uscita, che illumina e dà speranza. La fotografia si propone come un invito ad affrontare le avversità con la consapevolezza che la luce, per quanto sia piccola, potrà sempre illuminare il cammino. Il puntino di luce si comporta come il segno del punto fermo a conclusione di una frase: pone fine al discorso e all’oscurità, concedendo l’opportunità di un nuovo inizio, una nuova frase.
L’opera infine esorta lo spettatore a porsi una serie di domande sul futuro del pianeta Terra: come già accennato, la protagonista della fotografia è una lucciola. Negli ultimi decenni, si sta assistendo ad una graduale scomparsa di questi insetti, dovuta principalmente a pesticidi, cementificazione ed inquinamento luminoso. La luminosità emessa dalla lucciola diventa allo stesso tempo un campanello d’allarme – in relazione ai cambiamenti climatici che la Terra sta soffrendo – e una luce di speranza verso un futuro sostenibile.
Fotografia stampata su alluminio, 50 x 70 cm, 2023