L’opera crea un parallelismo tra la corteccia degli alberi e l’epidermide umana.
L’unione delle due texture a livello semantico e a livello visivo viene sintetizzata dal colore bianco, che comunica l’annullamento, il grado zero: il punto dove tutto è stato distrutto ma dove tutto si può ricostruire. Un riferimento all’azione devastante che l’essere umano sta perpetrando al pianeta Terra, che mette a rischio la sopravvivenza di tutte le specie animali e vegetali che la abitano, uomo compreso.
L’albero viene soffocato ed abbattuto dall’uomo. In quest’opera, l’anima dell’albero e quella dell’uomo si fondono per dare vita ad un nuovo elemento.